Con il nome acque reflue, o acque di scarico, vengono racchiusi tutti quei liquidi che derivano da attività umane – domestiche, industriali, urbane, agricole – e che sono quindi stati contaminati da sostanze, organiche o inorganiche, pericolose per la salute e l’ambiente.
Diverse sono le sostanze che possono essere presenti in queste acque, e a causa della loro pericolosità, le acque reflue non possono essere reinserite nell’ambiente in maniera diretta, senza prima essere state sottoposte a trattamenti di depurazione.
Acque reflue non trattate: quali sono i rischi
Le acque reflue costituiscono una delle principali fonti di inquinamento. Se non trattate adeguatamente possono infatti causare gravi danni sia all’ambiente, sia alla salute umana.
Cosa è necessario fare quindi per tutelare l’ambiente?
Il trattamento delle acque reflue deve essere effettuato seguendo delle normative italiane ed europee volte a raggiungere o mantenere il buono stato di qualità delle acque superficiali o profonde.
Classificazione
La normativa definisce tre tipi di acque reflue:
Valvole di contenimento acque reflue
Le valvole di contenimento per le acque reflue sono dispositivi essenziali nei sistemi di trattamento e servono per controllare il flusso di questi liquidi e impedire che entrino in contatto con l’ambiente sottostante, causando danni ambientali o compromettano la sicurezza pubblica.
Impianti di depurazione
La decontaminazione delle acque reflue avviene grazie agli “impianti di depurazione”, che metto in atto quel particolare processo attraverso il quale le acque, dopo diverse fasi, vengono appunto depurate.
Trattamento della acque reflue: quali sono i vantaggi?
Trattare le acque reflue consente di:
Inoltre, grazie al trattamento dei fanghi è possibile recuperare metano riutilizzabile.
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